Addio al
mantenimento anche se lei convive solo con un amico
La
coabitazione fa venir meno il diritto all'assegno da parte dell'ex marito anche
se si tratta solo di affettuosa amicizia
Anche se lei va a vivere con un amico può dire addio
all'assegno da parte dell'ex marito. Lo ha stabilito la Cassazione,
nella recente ordinanza n. 6009/2017 (qui sotto allegata), accogliendo il
ricorso di un uomo che contestava l'obbligo di pagare all'ex consorte un
assegno di 800 euro al mese nonostante convivesse da tempo con un altro.
La donna, perdendo in primo grado, aveva avuto ragione
in appello, dove la corte territoriale aveva ritenuto che l'unica prova
disponibile fosse la coabitazione della stessa con un altro, ma non di una
stabile convivenza "caratterizzata dalla piena comunione spirituale e
materiale".
Lei sosteneva peraltro si trattasse solo di
un'affettuosa amicizia.
Ma gli Ermellini ribaltano tutto.
Per piazza Cavour, infatti, rispetto ai dati accertati
(ossia il trasferimento stabile nella casa del nuovo compagno, nonché la
contribuzione al menage familiare con assegno mensile versato alla madre di
lui), l'affermazione della corte territoriale, secondo cui il trasferimento
costituiva prova di mera coabitazione e non anche di convivenza more uxorio, "appare del tutto
illogica, non essendo dato comprendere quali siano, nella specie, gli
elementi che varrebbero a distinguere la prima situazione dalla seconda".
Né, peraltro, hanno concluso, può porsi a carico del marito "l'onere di
dimostrare il grado di intimità" intercorrente fra la ex e il suo nuovo
compagno.
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