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lunedì 19 ottobre 2015

CAMBIO DI RESIDENZA E DIRITTO DI VISITA.



Se la distanza della nuova residenza è accettabile il diritto di visita del padre non viene leso.

Può cambiare la propria residenza in un’altra città la ex moglie, presso cui sono stati collocati i figli minori, se la distanza rispetto all’ex coniuge è ridotta e non impedisce a quest’ultimo di poterli vedere. A dirlo è una recente ordinanza della Cassazione [1].

La vicinanza tra le due residenze e la conseguente facilità di trasferimento non mette in crisi i rapporti tra la prole e il papà (nel caso di specie i due luoghi erano Rovigo e Padova).

Il genitore, quindi – che in linea generale non può cambiare città, portando con sé anche i figli, perché così facendo pregiudicherebbe il diritto/dovere di visita del papà – ha ampia libertà di spostamento quando la ridotta distanza tra le due città non costituisce pericolo per il mantenimento dei rapporti tra i figli minori e il padre.

E ciò vale sia che il giudice abbia pronunciato l’affidamento esclusivo che – come regola vuole – abbia pronunciato l’affidamento condiviso.

Il trasferimento di residenza della donna è dunque lecito perché non si pone in contrasto con l’interesse dei minori a mantenere un rapporto con l’altro genitore, magari con un potenziamento del diritto di visita dell’uomo nei week-end.

In soldoni, il mutamento di residenza effettuato autonomamente dal genitore collocatario dei figli minori è lecito quando la vicinanza dei luoghi non interferisce con il regime di visita previsto per l’altro genitore.


[1] Cass. ord. n. 6208/14 del 17.03.2014.


lunedì 5 ottobre 2015

EDUCARE I FIGLI

Giugliano, ragazzo costretto al freddo e torturato con scariche. Arrestato il padre, punire era il suo "modo di educare"

Questa volta la realtà supera la fantasia o le notizie provenienti dai fronti di guerra. No, questa volta non è una scena del film 'Io vi troverò' con Liam Neeson, tantomeno un altro capitolo dei metodi usati dai terroristi dell'Isis o dalla repressione in Cina, che rappresentano alcuni tra gli ultimi precedenti in 'materia'. Questa volta la tortura con scariche elettriche la praticava - secondo quello che ritengono i carabinieri - un padre nei confronti del figlio. Anni di sofferenze e maltrattamenti di cui era stata vittima anche la moglie dell'uomo prima che si decidesse a scappare e denunciare tutto.
L'orrore a Giugliano (Napoli), dove un ragazzo di 12 anni veniva costretto dal padre a rimanere fuori casa a torso nudo al freddo dell'inverno dove veniva bagnato con secchi di acqua gelata. In altre occasioni, invece, le torture. Per quale motivo? Secondo quanto appurato dai carabinieri il cui lavoro investigativo è finito sul tavolo della Procura di Napoli Nord, il protagonista delle torture non era né drogato né alcolizzato. Ma - forse la cosa aggrava ancora di più il quadro, qualora fosse confermato nelle successive fasi della vicenda giudiziaria - ricorreva a forme estreme di punizione per imporre metodi autoritari nell'educazione dei figli. Così i carabinieri di Varcaturo, stazione dipendente della compagnia di Giugliano (Napoli) hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 47 enne algerino, gravemente indiziato di maltrattamenti nei confronti della moglie e di uno dei figli.
Le indagini sono partite dalla denuncia della donna, che pochi giorni fa, per la prima volta, ha riferito ai carabinieri di una stazione del Molise (regione ove, a seguito delle vessazioni, si era rifugiata con i figli) i gravi episodi di continui maltrattamenti e sevizie di cui era vittima da anni.
I militari, dopo aver effettuato accertamenti, hanno riferito tutto alla Procura della Repubblica di Napoli Nord, in quanto i fatti si erano verificati a Giugliano. I maltrattamenti - secondo quanto riferiscono gli investigatori - continuavano da circa tre anni. Particolarmente allarmante è apparso il racconto di uno dei figli - che ora ha 15 anni ma che ne aveva 12 all'epoca - vittima di violenze fisiche e psicologiche e delle indicibili torture subite. La mamma e i minori - ci sono anche altri due figli, più piccoli, del quindicenne - si trovano attualmente in una struttura protetta, assistiti dai servizi sociali, mentre l'uomo è stato portato nella casa circondariale di Poggioreale.